
Chi siamo
Un'idea che nasce dal cuore...
Questo sito nasce dalla collaborazione di quattro persone: io, Marcella, psicologa e madre di un giovane adulto con disprassia; Stefano, con una profonda esperienza nella valutazione e promozione di app di servizio e che ha subito approvato questo progetto; Alessandro, sviluppatore entusiasta del sito, Katia, grafica, che con la sua sensibilità e cura ha impreziosito e reso fruibile questo spazio. Persone tutte diverse e con storie diverse, che hanno deciso di collaborare per dar vita ad un progetto che potesse essere di supporto e di aiuto a persone speciali che fanno più fatica degli altri per stare al passo con la società.
L’idea del “Filo Invisibile” è nata dal mio bisogno cronico di cercare informazioni, servizi, risorse utili che potessero aiutare mio figlio a diventare il più autonomo possibile.
Nella mia esperienza genitoriale, il “passaparola” , è stato spesso fondamentale, per farmi scoprire informazione ed iniziative che altrimenti mi sarebbero restate sconosciute.
Da questa, come da altre considerazioni pratiche, è nata l’idea di creare una sorta di rete, che potesse connettere genitori e ragazzi diversamente abili ed essere di aiuto nel loro percorso di emancipazione.
Il “Filo Invisibile” vuole essere uno spazio in cui ci possa incontrare per condividere esperienze, informazioni e tutto ciò che può rendere più semplice la vita alle persone come noi.
L’idea di questa community è che nessuno va lasciato da solo, per questo la nostra speranza è che tanti possano diventare parte attiva del nostro progetto in modo che, collaborando fra noi, ci si senta meno soli e quindi più forti di fronte agli ostacoli che troppo spesso dobbiamo affrontare.
Questo sito è stato ideato, come un continuo “work in progress”, un organismo vivo, sostenuto dalla volontà di ciascuno di condividere informazioni utili a tutti ed usufruire a sua volta, di ciò che viene postato da altri, tessendo così un meraviglioso arazzo che brillerà ogni giorno di più dei colori della solidarietà e della condivisione.
Speriamo che anche enti di servizio decidano di sostenerci postando a loro volta soluzioni, tutto a vantaggio dei nostri ragazzi proprio in virtù del nostro “essere in tanti”
Io, Stefano, Alessandro e Katia ci abbiamo creduto. Speriamo di aver colto nel segno.